In aumento i posti letto in terapia intensiva dei pazienti Covid negli ospedali italiani: si teme correlazione con la polmonite in Cina.
Dopo i focolai di polmonite in Cina, tornano ad aumentare i casi Covid in Italia. Negli ospedali si registrano nuovamente numeri allarmanti per quanto riguarda i ricoveri, ma anche i morti lasciano temere il peggio. Un aumento del 7,7% in una sola settimana: a rischio in particolare gli over 90.
Contagi Covid in aumento
Il bollettino dell’ultima settimana, aggiornato al 22 novembre, riporta la presenza di 4.811 pazienti Covid ricoverati nei reparti di area medica degli ospedali d’Italia: cifra pari al 7,7%. Si registra invece un preoccupante aumento dei posti letto in terapia intensiva, al +1,5% (137 ricoverati), rispetto alla settimana precedente quando era all’1,4%
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss), dove si evidenzia che i tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età. I valori più elevati si registrano nella fascia d’età 90+ anni, come anche il tasso di ricovero in terapia intensiva.
I casi di polmonite che minacciano l’Italia
A partire dal 13 novembre, le autorità di Pechino hanno accusato un aumento spropositato di problemi respiratori nella propria popolazione. A dieci giorni di distanza, arriva una notizia che fa allarmare non solo il continente asiatico, ma tutta l’Europa.
“La possibilità che vedo più ragionevole è che i lunghi lockdown (quelli dovuti al Covid ndr) abbiano reso più fragile il sistema immunitario dei bambini. Probabilmente lockdown e chiusure delle scuole vanno bene, ma solo per brevi periodi, come hanno dimostrato studi recenti. Questa è una cosa che all’inizio della pandemia non si sapeva”, sostiene Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano.
E’ emergenza polmonite, che in Cina ha portato in pochi giorni ad ospedali intasati, soprattutto di bambini. Non è ancora chiaro come questo virus – simile all’influenza – si sia potuto sviluppare così velocemente. Anche l’Italia si muove per fare chiarezza a riguardo, preoccupata che possa trattarsi di una nuova epidemia che possa coinvolgere presto anche il nostro Paese.